mercoledì 20 agosto 2014

16 agosto 2014:
Oggi nel mio letto ho fatto un lungo viaggio attraverso gli ultimi anni della mia vita. Sono partito da Gorizia, il primo anno di università, ho rivisto i sorrisi di tutti gli amici, di Angela dolce e paziente, di Michele che per la prima volta credo mi ha fatto capire di essere una persona superficiale e forse un pò egoista. Un anno a Valencia e i miei buoni propositi per la salute ed il futuro, fu l’anno che ripresi a fumare e il periodo in cui cominciai ad evadere dai buoni propositi. Poi il ritorno a Gorizia, la serata della pace con Michele, la mia prima chitarra, la crisi con Angela dopo due anni e mezzo di convivenza, i primi concerti, la gioia di sentirmi un pò artista e non solo studente di profitto. L’ultimo anno a Gorizia, la vita con Fabrizio e Michele, le notti insonni, le improvvisazioni musicali, sentirsi bene tra di noi e poi l’inevitabile separazione e la fine di un primo ciclo di vita, così ricco, intenso. “Forse c’è dell’altro nella vita? Cosa voglio realmente fare? Qual’è il mio talento? la mia leggenda personale?” queste le domande che mi sono portato nel bagaglio al ritorno dalla via goriziana. Poi, dopo un estate senza memorie, giunsi a Trieste: “è qui che voglio vivere, è qui che costruirò il mio futuro” dicevo tra me e me. Un inizio in salita, una sensazione di insicurezza aleggiava attorno e mi sentivo autonomo sì, ma per la prima volta solo. Nessuna voglia di stringere nuove amicizie, un ambiente universitario così grigio e serio per come lo vedevano i miei occhi impauriti. Poi, il fato e la sua “psiche” hanno fatto coincidere una serie di eventi che ineluttabilmente hanno condizionato il mio destino. Il giorno che parlai con Matteo G di teatro alla mensa - lui che,  dopo qualche mese, trovandomi casualmente in aula studio, mi trascina di forza ad un corso teatrale - il teatro e la sua forza nel farti scoprire te stesso - la prima parola con Marco (che proprio non mi ricordo) e l’incontro delle nostre idee - il nostro viaggio in Montenegro, e poi l’anno dopo in Grecia - il progetto di partire per l’India assieme - la tesi che proprio non vuole concludersi cosicché Marco è costretto a partire da solo - l’incontro estivo con Debora, il più grande amore della mia vita, almeno credevo, il cambio di città per starle accanto e le innumerevoli battaglie di posizione nel nostro rapporto, che rapporto forse non lo è mai stato. Tutto questo circondato da mille storie, amici, donne e amori più o meno importanti, esperienze forti e destabilizzanti. E ora eccomi qui, pronto per intraprendere questo viaggio per l’India da solo e sapendo che la risposta al perchè sto per partire è scritta tra le righe del mio passato, un filo fatto di mille piccoli nodi, un destino fatto di mille piccole casualità, ma non per questo senza un senso. La verità è dietro ogni nodo, dietro ogni scelta e forse è già scritta dentro di noi.